Abbiamo come obiettivo prioritario la migliore efficacia, appropriatezza, equità di accesso e sicurezza delle cure garantite dal Servizio sanitario regionale in una prospettiva di BenEssere e BuonVivere di ogni persona e comunità laziale.
Esistono ancora nel Lazio non poche criticità, come la frammentarietà dell’assistenza ospedaliera, l’evidente disomogeneità del servizio sanitario e l’inadeguatezza della rete assistenziale per la Terza Età.
Nel Piano Nazionale della Prevenzione (PNP 2020-2025; Intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020), strumento fondamentale di pianificazione degli interventi di prevenzione e promozione della salute da realizzare sul territorio, si sottolinea “l’indispensabilità di una programmazione basata sempre più su integrazione, coordinamento e rete tra le diverse istituzioni, strutture e attività presenti nel territorio, per assicurare flessibilità, efficacia e tempestività di risposta sia a situazioni di emergenza, sia ai bisogni di salute della popolazione”.
Intendiamo agire su questi 5 obiettivi:
- sostenere ed implementare un Piano Regionale della Prevenzione (PRP) come luogo istituzionale e riconoscibile per il governo delle politiche e degli interventi di prevenzione;
- promuovere un rilevante coinvolgimento della Comunità e dei suoi gruppi di interesse a partire già dalla fase di pianificazione degli interventi;
- affrontare il contrasto alle disuguaglianze sociali quale priorità trasversale a tutti gli obiettivi;
- favorire l’interazione organizzativa, funzionale, operativa di tutte le risorse interne ed esterne al sistema sanitario;
- rafforzare il sistema di monitoraggio e valutazione dei processi e dei risultati, con l’approccio life-course, finalizzato al mantenimento del benessere in ciascuna fase dell’esistenza.
Intendiamo, inoltre, assecondare la concreta attuazione, per l’ambito regionale, degli obiettivi della Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), inserito
all’interno del programma NEXT GENERATION EU (NGEU) (stabilito dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica (la road map del finanziamento europeo prevede l’ultima tranche fissata per il 30 giugno 2023) con 27 obiettivi per 18,4 miliardi di euro per tutto il Paese.
La Missione 6, infatti, si profila nel:
- potenziare la capacità di prevenzione e cura del sistema sanitario a beneficio di tutti i cittadini, garantendo un accesso equo e capillare alle cure, e nel promuovere l’utilizzo di tecnologie innovative nella medicina.
- perseguire il miglioramento delle prestazioni erogate sul territorio tramite il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali, come le Case della
Comunità e gli Ospedali di Comunità; il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, in particolare per i non autosufficienti e per chi è affetto da patologie croniche e rare
- l’implementazione della telemedicinae l’assistenza remota e una maggiore integrazione con tutti i servizi socio-sanitari;
- realizzazioni infrastrutturali per garantire i servizi di connettività oltre la fornitura e la messa a regime della rete di accesso, i servizi di gestione, l’assistenza tecnica e la manutenzione.
- Ottimizzazione di nuove risorse aggiuntive, ruolo della medicina in una nuova visione di specialistica comunitaria, innovazione tecnologica e digitalizzazione, costituiscono le basi per la sanità della nostra Regione del prossimo futuro.
Queste le nostre priorità delle Politiche Sanitarie per il Lazio
1 Piano di Rientro
La prima e più importante attività da effettuare in questo campo consiste nel dare seguito a quanto è stato concordato con il Governo nazionale (con Delibera del Consiglio dei Ministri 5 marzo
2020: uscita dal commissariamento della Regione Lazio ai sensi dell’art.2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009 n. 191) e che ha portato, con il DGR n.406 del 26.6.2020, alla “Presa d’atto e recepimento del Piano di rientro denominato “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Sistema Sanitario Regionale 2019-2021 ”adottato con il Decreto del Commissario ad acta n.81 del 25 giugno 2020 ai fini dell’uscita dal commissariamento”. L’uscita dal commissariamento e la conseguente decadenza dello stato di Regione con piano di rientro sono infatti indispensabili per l’adozione dei provvedimenti necessari per un ripristino corretto delle migliori condizioni di operatività delle strutture sanitarie della Regione.
2 Liste di attesa
L’abbattimento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e l’erogazione dei servizi entro tempi appropriati, rispetto alla patologia e alle necessità di cura -quale componente strutturale dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), così come previsto dal DPCM del 12 gennaio 2017- rappresenta per noi un obiettivo prioritario. Sarà cruciale differenziare i tempi di attesa per i cittadini/pazienti che accedono alle prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate direttamente dal SSN o per conto del SSN, in base a criteri clinici espliciti.
Con il più ampio coinvolgimento dei soggetti (medici di famiglia, medici specialisti, rappresentanti dei cittadini) che prendono parte al processo di prescrizione ed erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali. In linea anche con quanto stabilito dal Piano Nazionale per il Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021, di cui all’Intesa Stato Regioni del 21 febbraio 2019.
3 Pieno utilizzo delle apparecchiature sanitarie
È necessario garantire il completo utilizzo delle apparecchiature di elevato livello tecnologico di tutti i Policlinici ed Ospedali presenti nel territorio (in particolare PEC, TAC, RMN etc.) e di tutte le risorse per l’effettuazione di interventi chirurgici di alta specializzazione; per riuscire a raggiungere questo obiettivo è necessario anche esaminare in dettaglio le risorse umane. delle strutture sanitarie ed intervenire ove necessario. Questo obiettivo è essenziale per eliminare il perverso meccanismo per il quale, considerate le lunghe liste di attesa nelle strutture pubbliche del Lazio, molti interventi vengono effettuati in Regioni “virtuose” (cioè senza piani di rientro), con successiva onerosa ricaduta economica sulla Regione Lazio.
4 Medicina di prossimità
Puntiamo all’incremento delle attività nei territori, al potenziamento del numero dei medici di famiglia, e in particolare alla creazione di centri territoriali gestiti da professionisti sanitari (infermieri, ostetriche, odontoiatri, etc.) radicati nelle comunità locali. La presenza di strutture sanitarie di primo accesso a gestione infermieristica sarà cruciale per ridurre l’eccessiva pressione sui reparti di Pronto Soccorso di Policlinici ed Ospedali.
5 Rimodulazione della rete ospedaliera del Lazio
L’organizzazione generale della rete degli Ospedali del Lazio deve essere riesaminata, al fine di velocizzare la fruibilità degli stessi anche da parte della popolazione residente in aree distanti dai grandi complessi ospedalieri della Regione.
6 Comunità e Terzo Settore
Promuoviamo con forza il ruolo delle Comunità locali e del Terzo Settore per una integrata e più efficiente attività di assistenza sociale, anche domiciliare, con particolare attenzione alle persone con disabilità ed agli anziani con problemi di solitudine. A tal fine puntiamo ad agevolazioni e supporto economico per favorire la formazione di piccole comunità di anziani assistiti presso il proprio domicilio favorendo altresì lo scambio di doni tra generazioni differenti così valorizzando la trasmissione intergenerazionale della vita, dei saperi, delle esperienze.
7 Ridefinizione delle RSA
Ripensare il ruolo istituzionale delle RSA (visto anche il progressivo invecchiamento della popolazione) partendo dall’aspetto della qualità̀ di vita degli anziani ospiti che si riconnette naturalmente alle loro esigenze sanitario-assistenziali. Ripensamento volto a trasformare le RSA in luoghi di servizio territoriale “multiforme”, idoneo cioè a garantire interventi a domicilio delle persone anziane e fragili accanto a quelle residenziali protette, in stretta sinergia con le altre strutture socio-assistenziali operanti sul territorio.
8 Medicina di genere – prevenzione della violenza
Particolare attenzione alla salute della donna e alla tutela e sostegno della maternità e della paternità, potenziamento di tutta la rete regionale contro la violenza di genere e contro la violenza sui minori, con azioni dirette di sostegno e una profonda e diffusa campagna di sensibilizzazione nei presidi sanitari, nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle Istituzioni regionali e provinciali.