Come si può passare dalla sensibilità solo economica del “PIL” a quella necessaria al ciclo di trasmissione del logos della vita.
All’interno del paradigma
La formula matematica distinta in aumento della spesa personale e comunitaria, contiene gli stessi elementi del ciclo di trasmissione del logos della vita con la stessa relazione ciclica.
Abbiamo già osservato come la formula grafica dell’economia abbia dato origine alla formula ciclica che conosciamo come “PIL”

Quando il consumo per la sopravvivenza è già soddisfatto dall’attuale sistema produttivo, il denaro speso in più (b), per essere trasformato in nuovo prodotto, ha bisogno di essere investito in nuova organizzazione produttiva. Lo può fare il privato o lo stato che ha raccolto le tasse “t”

L’aumento della produzione (P) prodotto dal surplus di denaro lo distinguiamo nelle sue componenti che abbiamo già identificato al denominatore.
C= Consumi fondamentali;
I= aumento investimento privato;
G= aumento investimento pubblico
Dalla grafica all’indice
Questa volta stiamo osservando la modifica della sensibilità, iniziamo perciò ad osservare che la formula standard non è sensibile alla differenza tra investimento utile o inutile, tutto fa economia.

La sensibilità dipende direttamente dalla formula, da quali parametri prende in considerazione e quali no. Pur non essendo ancora esaustivo, nella “nuova formula” conosciamo la presenza di “td” che definisce la prassi non necessaria al ciclo della vita.

Infatti, l’aumento di spesa “b” non è qualificato, può essere, di conseguenza, utile o inutile ma il PIL sarà sempre in aumento.
Osserviamo semplicemente come nasce il rapporto quantitativo
Nel ciclo di trasmissione del logos della vita sappiamo che la massima efficienza possibile è quando il rapporto tra produzione e consumo è uguale ad 1 che rappresenta la condizione di sopravvivenza stabile in regime di CrescitaZero. In questo caso la domanda è perfettamente soddisfatta dall’offerta, senza sprechi.

Proprio perché grafica e formula corrispondono possiamo completare anche la formula ciclica del “PIL” nello stesso modo. Rimandiamo ogni approfondimento agli atti dei precedenti incontri.

Considerando il perfetto equilibrio vitalmente operante, ne segue che, quantitativamente, per la ciclicità del “PIL” e la necessità di produrre solo quanto richiesto, in situazione statica di Crescita Zero il numeratore deve corrispondere al denominatore. Quantitativamente la formula generale che descrive l’equilibrio tra produzione e consumo sarà necessariamente questa

Questa formula del rapporto quantitativo che nasce dal paradigma è valida per ogni parte della Matrice pentavalente, anche per l’ambiente. Ma cosa càpita quando al denominatore sostituisco il denominatore del PIL?
Il moltiplicatore traduce il dinamismo
La presenza del miglioramento legato all’economia industriale “st” riduce i costi di produzione, liberando una certa quota di denaro “b”. Il denaro per essere di una qualche utilità deve essere speso, e la spesa richiede una nuova produzione al numeratore. Il permanere di “st” rende dinamica la funzione e crea la possibilità dell’investimento inutile alla sopravvivenza in “b”.

Il “nuovo” dinamismo viene quantificato a partire da “b” che viene calcolato come % di 1, e, per questo motivo, la differenza sarà sempre inferiore ad 1. Si produce quella caratteristica chiamata moltiplicatore che contiene il dinamismo. Sappiamo tutti, infatti che, quando il denominatore è inferiore ad 1, esso funziona da moltiplicatore del numeratore, e il risultato sarà sempre un dinamismo positivo.

Invece nella formula perfezionata deducendola dal ciclo di trasmissione del logos della vita, la distinzione è possibile perché esiste il fattore in grado di distinguere tra l’una utile e l’altra inutile che è appunto “td”.

Il calcolo del PIL organico
Il modo più intuitivo per continuare a calcolare l’equilibrio iniziale è ridurre l’investimento in nuova produzione “b” defalcando l’inutile dalla percentuale di investimento non funzionale alla vita, consistente, per esempio, nel 50%

Il PIL è sceso a causa degli investimenti inutili alla vita. L’obbiettivo importante raggiunto è che il risultato del “PIL” ora mi parla di vita e non di economia,
Il calcolo del PIL organico comprendente il danno da riparare.
Anche per questo calcolo la logica è intuitiva: quando tengo 200 uomini a scavare una buca e 200 a riempirla c’è il lavoro di scavo che produce la necessità di quello di riempimento. Produco sigarette e insieme cancro, distruggo una casa che poi dovrò ricostruire, distruggo la famiglia e il suo lavoro lo deve svolgere il sociale, l’ambiente lo devo ripristinare …
Per calcolare il PIL reale con questo metodo continuiamo con l’esempio una volta scavata la buca poi la devo riempire. In questo caso moltiplico l’investimento inutile di scavare la buca raddoppiandolo.
Con questo METODO gli effetti sul calcolo possono portare il “PIL” ad essere negativo quando “b*td” diventa superiore ad 1, cosa che risulta impossibile nel metodo precedente. Nell’esempio seguente supponiamo il caso che “b” sia il 70% ma che il 50% dell’incremento di spesa produca qualcosa di inutile diverso dal servizio alla vita.

Intraprendere quel tipo di investimento, a giochi conclusi, consuma più ricchezza di quel che produce. Quando è negativo occorre richiamare una unità di risparmio (-1) di cui spenderò solo una parte, per cui il 95% resterà disponibile.

Il fattore negativo peggiora all’aumentare della % di attività inutile “td”
numeratore | b | td | parziale | risparmio | residuo | PIL |
1 | 0,7 | 1,5 | -0,05 | 1 | -0,95 | -1,05 |
1 | 0,7 | 1,6 | -0,12 | 1 | -0,88 | -1,14 |
1 | 0,7 | 1,7 | -0,19 | 1 | -0,81 | -1,23 |
Il “PIL” peggiora all’aumentare della quantità di attività dell’investimento legata all’aumento di “b”. L’aumento totale produce anche l’aumento dell’attività inutile da ripristinare.
numeratore | b | td | parziale | risparmio | totale | PIL |
1 | 0,7 | 1,5 | -0,05 | 1 | -0,95 | -1,05 |
1 | 0,8 | 1,5 | -0,2 | 1 | -0,8 | -1,25 |
1 | 0,9 | 1,5 | -0,35 | 1 | -0,65 | -1,54 |
L’equilibrio nella finanziarizzazione dell’economia
La finanza è un elemento indispensabile e presente nel paradigma. Ma in che misura e perché?
Come in un mutuo, la finanza concentra le risorse in un unico momento, risorse che sono presenti in tempi e luoghi diversi. Mi costruisco la casa oggi e poi restituisco in 20 anni le risorse ricevute. Questo è il significato di debito la cui quantità è espressa da “i” (interesse), e di norma varia in relazione a fattori statistici come, per esempio, il rischio e l’inflazione attesa.
Per questo motivo nella formula che calcola la produttività, essa è espressa col termine negativo “-i” perché le risorse degli interessi non concorrono ad aumentare l’organizzazione produttiva [C+I+G] ma concorrono direttamente all’aumento di “b” sotto forma di denaro.
Nella formula consumista oggi usata, “b” è svincolato da ogni considerazione, ma la formula del “PIL” è cambiata, ora è serva della vita. E infatti ora cerchiamo di usare “b” per cose utili. Producendo una inutile finanziarizzazione dell’economia il “PIL”, grazie a “td”, scende fino a diventare negativo. Ma cosa è utile e cosa è inutile oggettivamente?
Il calcolo di cosa lo sia o non lo sia dipende dal resto della Matrice che ci avviamo a conoscere.
CONCLUSIONI
Esiste nel paradigma “ciclo di trasmissione del logos della vita” il collegamento tra logiche e quantità e il relativo metodo scientifico di calcolo. Nel nostro esempio mentre il “PIL” calcolato in modo normale avrebbe avuto valore di 3,33, valutato con il metodo della spesa inutile è diventato 1,53, e poiché è cresciuto in modo più contenuto, questo avrà effetto sulla produzione del prossimo “b”.
Considerando invece il processo di ripristino del ciclo di trasmissione della vita, il PIL può anche diventare negativo, ossia mangiare energia che da qualche parte è accumulata. Succede, per esempio, quando dobbiamo profondere una grande quantità di energia per ripristinare il ciclo ambientale, o in una guerra che distrugge quello che poi dovremo ricostruire.
Ora il PIL è diventato sensibile a ciò che faccio, e a questo punto è sempre più necessario capire ciò che costruisce e ciò che non costruisce il ciclo di trasmissione del logos della vita per completare l’indice. Oggi ci fermiamo qui, perché ci interessava solo il METODO per rendere sensibile il “PIL” alla ricchezza realmente prodotta. Il resto lo rimandiamo ai prossimi incontri sull’indice. Buona giornata a tutti.